URBANIMAL è un progetto artistico che riflette sullo spazio urbano ed espositivo contemporaneo inteso come organismo vivente.
Nei mesi di esposizione il Palazzo di Fondazione Masieri accoglierà – come un rifugio – le sensibilità di una selezione di artisti di fama internazionale sotto “l’impronta espositiva” silenziosa e vigile della città di Venezia.
A partire dall’11 maggio la palazzina si trasformerà in un vero e proprio “ecosistema artistico” nel quale non solo lo spazio espositivo è parte integrante dell’elaborazione creativa, ma ne viene inglobato concettualmente anche l’ambiente circostante, persino su scala universale.
La sala al piano terra di Fondazione Masieri diverrà una vera e propria stanza ideale in cui lo studio sui riferimenti compositivi di Carlo Scarpa verrà indagato nella sua organicità e restituito al visitatore attraverso l’integrazione tra arti visive, design, architettura.
La scelta di porre i suricati del movimento italiano Cracking Art come simboli-sentinelle a guardia del Canal Grande per tutti i mesi di esposizione, rimanda proprio all’attenzione costante che la specificità veneziana richiede, spingendo passanti e fruitori a guardarsi attorno a propria volta, alzando istintivamente la soglia dell’attenzione nei confronti dell’ambiente circostante. I suricati rappresentano un esempio unico di comportamento e interazione all’interno del macro-mondo degli esseri viventi e in URBANIMAL suggeriscono il concetto di spazio ecologico nel quale le opere d’arte, gli oggetti di design, le installazioni convivono in maniera eterogenea con il delicato sistema ambientale.
“BRAMA RENAISSANCE”
Personale di ROBERT GLIGOROV
Come il serpente della statua “Gruppo del Laocoonte” alla quale l’opera è ispirata, la tecnologia – rappresentata dal tubo di metallo – stravolge profondamente la visione di noi stessi e del mondo circostante impedendoci di espandere l’abbraccio – seppur disperato – nei confronti dell’universo.
Fuoriuscendo prepotente dalla fronte dell’uomo, zona deputata a ospitare il terzo occhio, il tubo blocca con inaudita violenza l’intuizione del tutto cosmico. Secondo l’antica religione vedica indiana, Indra uccide il serpente cosmico Vritra liberando le acque e dando vita alla creazione.
Il gran sacerdote Laocoonte della statua classica, l’albero, non riesce a fronteggiare l’assalto dei serpenti marini. La sua compostezza, la sua presenza reale e assoluta sembrano incapaci di fare da monito all’assalimento dei moderni incubi (novelli cavalli di Troia) lasciando che i primi risultati della catastrofe ecologica globale bussino alle porte.
Robert Gligorov ha sempre realizzato opere con tematiche legate a vegetale, animale e umano considerandoli la grande triade. Essi rappresentano la trinità spazio-tempo-materia e si immergono in un sistema spaziale ambientale che è parte integrante dell’elaborazione artistica, tanto da assumere una connotazione sacrale.
Lo spazio scarpiano completa e accentua la percezione sensoriale pura e assoluta dell’opera intensificando l’attenzione verso elementi invisibili quali la luce, il tempo, il vuoto.
La video-performance dal titolo “La leggenda di Bobe” è simbolo dell’anima che sceglie la forma aerea per liberarsi nello spazio generando altro pensiero e altra vita marcando -in modo fragile e poetico- il legame connettivo primigenio tra le identità viventi (in questo caso uomo e animale).
Completano l’installazione due rappresentazioni di una realtà (vegetale/umana/animale) distorta, entro cui il sodalizio spazio-tempo-materia viene percepito attraverso la perdita del fuoco (sfocatura).
La sala del palazzo di Fondazione Masieri rappresenta una vera e propria “stanza ideale” nella quale i riferimenti compositivi spaziali sono restituiti al visitatore attraverso il plasma creativo potente e immaginifico dell’artista.
“UMBRA 5.1”
Personale di ALESSANDRO CIFFO
Colonna sonora dell’installazione a cura del compositore Antonio Moretti (Vicenza)