La street art a Venezia!
Due location, due spot esterni, due artisti, lo stesso proposito
G’art [galleria delle arti] in partnership con ArteMea di Londra presenta un evento mai contemplato in laguna. Da giugno Venezia e Londra saranno legate da una trama immaginaria tessuta dalla collaborazione di due realtà creative che nella “sostanza” del fare arte in senso sociale, si sono scoperte affini.
Venezia diventerà palcoscenico di azioni esterne su cui le “icone” degli artisti, segnali potentemente urbani e contemporanei, dialogheranno
con l’immutabile paesaggio veneziano spingendo passanti e creativi
alla riflessione su temi fortemente cari alla città e ai suoi abitanti.
Lavorando sull’elemento creativo della città per antonomasia, l’acqua, i due artisti giocheranno su diversi supporti materici coniando nuovi stilemi o rielaborando i propri modelli di appartenenza, per invogliare i visitatori a porsi domande sul senso di fluidità contemporanea totale, di cui Venezia è la più splendida e fragile delle manifestazioni.
Con le sue contraddizioni e problematiche, è emblema di una condizione delicata di esistenza: la sua sopravvivenza come “città del sogno tramutato in realtà” è pericolosamente in bilico. Le bellezze artistiche e architettoniche, l’ecosistema lagunare, perfino il valore simbolico universale della città sono seriamente minacciati dall’inquinamento delle acque e dell’aria, dalla commercializzazione senza tregua, dai diversi fenomeni generati dal turismo di massa.
Nata tra gli anni 70 e 80 negli Stati Uniti come espressione di una “sottocultura di genere”, successivamente importata e celebrata dalle più prestigiose gallerie del mondo, la street art giunge ora a Venezia dando voce a due artisti, i cui linguaggi personali si intrecciano con la territorialità veneziana e si manifestano al pubblico, con la nascita di una serie di opere dedicate, tra cui il brand artistico EAU DE LAGUNE firmato Endless. Una produzione artistica singolare che, attraverso l’uso del registro street, fa dell’ironia e del colore vivo i suoi elementi principali, con la piena consapevolezza di offrire un nuovo significato alle icone di venerazione contemporanea.
Liquid identity | Atto primo: i “murales”
Grazie alla disponibilità dei proprietari e dell’architetto responsabile di cantiere, nel Sestiere di Cannaregio siamo riusciti a realizzare quattro “murales” che, nel rispetto delle antiche abitazioni veneziane, sono stati eseguiti su pannelli di legno.
Ubicazione: fondamenta dei Ormesini (angolo calle Turlona)
Liquid identity | Atto secondo: la mostra
L’esposizione delle opere dei due artisti è realizzata nella sede veneziana dell’Antica Scuola dei Laneri – Sestiere Santa Croce
Liquid identity | Atto terzo: la mostra trasloca
Endless e Papibulldozer tornano dove si è consumato il primo atto e si installano nello spazio post-industriale BVK a Cannaregio Calle Turlona 2866 (angolo fondamenta dei Ormesini). In occasione dell’inaugurazione, una performance di live painting di Papibulldozer
Liquid identity | Finissage
Be LOCAL – L’evento – Arte | Artigianato | Vino
Liquid identity volge al termine, a dimostrazione della “territorialità” del progetto, è voluta la scelta
di proporre un evento organizzato in collaborazione con realtà veneziane.
Italian Event Better – Tour operator e organizzazione eventi
Muranero – Artigiano del vetro lavorato a lume
Ca’ Eolia – La nuova concezione del bacaro veneziano
Gli artisti
ENDLESS
Inglese di base a Londra, ha iniziato la sua carriera utilizzando i muri come tele per arrivare ad esibirsi in famose gallerie. Il buzz creato dalla street art lo ha fatto conoscere da personaggi famosi, brand internazionali e il mondo dell’arte.
Tra i lavori-icona dell’artista c’è la rielaborazione di un famoso messaggio pubblicitario degli anni 90 interpretato da Marky Mark per Calvin Klein. La sua interpretazione dal titolo “Calvin Classics” è stata usata da Channel 4 per una campagna di sensibilizzazione sul tumore ai testicoli chiamata “Feeling Nuts”. Altri lavori includono la rielaborazione del marchio Chanel, in cui figura una bottiglia di profumo del noto brand ri-denominato da Endless “Chapel”. Commissioni significative sono state realizzate per celebrities come Rita Ora, il pugile David Hayes, per i magazzini di lusso Liberty di Londra.
Tra le collaborazioni più importati, quella con il duo artistico Gilbert and George per una prestigiosa esposizione a Singapore. Con loro sta lavorando a una serie di opere destinate alla sua ultima mostra personale.
ALBERTO VIGNAZIA alias PAPIBULLDOZER
Papibulldozer è un alter-ego o forse Alberto Vignazia è l’alter-ego di Papibulldozer.
Papibulldozer è multimediale, si manifesta disegnato, illustrato, filmato, fotografato, fotovoltaico, costruito, riciclato, installato.
Figurativo, astratto o semplicemente citato pervade ogni media con il suo cinismo raccontando i paradossi contemporanei, individuali e collettivi.
Papibulldozer è perfomer. Papibulldozer si autostoricizza.
Alberto Vignazia no, è timido.
Frequentato (ma per una presa di posizione contro l’autorità costituita non laureato) il D.A.M.S di Torino Alberto cerca la “sua strada” orientando lo sguardo ai margini della società, verso tutto ciò che non appare ma è ricco di sostanza e significato, verso ciò che è scomodo o si evita di guardare.
Determinante la nascita di Papibulldozer e del suo blog “cinema, arte, politica e parolacce. non sempre in quest’ordine”, luogo/non luogo in cui Alberto finalmente può cominciare a esprimersi.
Insieme a Papibulldozer ha esposto: Passaggi a Nord-Ovest, Biella;
CHIARI & geniali, Brescia; ARTEINGENUA, Milano e Roma; Chair and the Maiden Gallery, New York; Paratissima 11, Torino.
#FEELPEOPLE®
All’evento LIQUID IDENTITY anche un progetto fotografico a cura di Stefano Ceretti, fotografo professionista piemontese (Biella) che da una passione per arte e società ha creato un luogo virtuale in cui “socializzare”.
Sin dal titolo si percepisce il moto che spinge lo sguardo oltre i paesaggi, i luoghi, le ambientazioni che, anche se stereotipati, acquistano un valore aggiunto quando la figura umana vi appare.
Partito dall’esigenza di fotografare/promuovere aziende e attività commerciali che pongono la persona (prima dell’interesse) al centro dell’obiettivo, #FEELPEOPLE® è arrivato in maniera del tutto naturale, a contenere un nuovo significato: percepire la gente sempre e ovunque.
Nascono quindi le sue diramazioni #feelpeoplewall, #feelstreet, #feelportrait, #feelpregnant, #feelwedding, #feeldog e tutta la serie “city”: #feelvenice/london/berlin/paris/shanghai/hongkong/newyork…
Il fotografo, l’unico autorizzato a seguire ogni passo dei nostri artisti, sarà lo sguardo vigile sulle varie identità che si confronteranno con LIQUID IDENTITY. Ogni passante avrà così modo di entrare a far parte della community #FEELPEOPLE® e, per questa prima e unica occasione, con l’accezione “liquid”: #feelliquidinvenice
IL VETRO DI MURANO PER LIQUID IDENTITY
Alla mostra Liquid Identity verrà esposta al pubblico la creazione di una bottiglia di EAU DE LAGUNE realizzata dal maestro vetraio della GLASS CATHEDRAL (Ex chiesa di Santa Chiara) di Murano che, per l’occasione, si unisce ai nostri partner di eccellenza in città. Un’operazione artistica brillante che intende offrire una nuova consapevolezza alle manifestazioni estetiche contemporanee, di cui Venezia è la più globalmente celebrata e riconosciuta. Come la bottiglia in vetro di Murano – esposta in mostra in posizione obliqua – Venezia si offre al pubblico come la più splendida e fragile tra le icone di venerazione contemporanea.
Le sedi
Antica scuola dei Laneri
L’edificio, ricostruito nel 1633 dopo un grave incendio da (si presume) Baldassarre Longhena, presenta ancora oggi una facciata in pietra d’Istria al cui pianterreno due porte, fiancheggiate ciascuna da archi con inferriate, conservano in ferro battuto le iniziali del santo protettore. Alzando lo sguardo (piano primo) si vedono due bifore poste ai lati di un’edicola destinata a San Bernardino, mentre all’ultimo piano, si possono ammirare le suggestive finestre ogivali a cartiglio. L’interno completamente svuotato dagli arredi, conserva ancora l’originale soffitto ligneo.
La Confraternita dei Laneri
Postasi sotto la protezione di San Bernardino, ebbe dal 1541 un altare dedicato nella chiesa di San Pantalon (visibile ancora oggi, il terzo a destra).
La confraternita si divideva in tre rami detti “colonnelli”: i verghesini, coloro che battevano la lana con le verghe; i pettinadori, coloro che lavoravano con i pettini di ferro; gli scartesini che la cardavano con pettini di ferro uncinati.
I laneri dipendevano dalla Camera del Purgo e dai Provveditor de Comun; nel 1773 sono annoverati 20 garzoni e 200 lavoranti. Il 4 maggio 1786 il Senato soppresse questo sodalizio.
Lo stabile dopo la soppressione fu adibito a usi diversi tra cui cinematografo; oggi è sede del patronato dipendente dalla chiesa dei Tolentini.Dal libro “Scuole grandi e piccole a Venezia tra arte e storia” di S. Gramigna e A. PerissaBVK SPACE
Inaugura nel 2016 da un’idea dell’imprenditrice cilena Beatriz Valenzuela. L’ex magazzino in Calle Turlona a Cannaregio si trasforma in uno spazio multiculturale per assumere un doppio ruolo, galleria d’arte e spazio dedicato ai servizi (tour in kayak, laboratori, incontri…)
Calle Turlona 2866 (angolo Fondamenta dei Ormesini) Cannaregio 30121 – Venezia