Antonia Trevisan

Nata a Vicenza, vive e lavora fra Vicenza e Venezia. Dopo la maturità e gli studi di sociologia all’Università di Trento, insegna composizione grafica e fotografia. Nel 1988 dà vita a un’azienda che progetta e realizza vetrate artistiche.

L’instancabile bisogno di sperimentare e la versatile manualità dell’artista si esercitano in particolare nel rapporto con il vetro. E ’attraverso il rapporto con le grandi lastre di vetro soffiato che Trevisan intraprende senza tentennamenti il cammino verso ’l’astrazione’ alla ricerca di una sempre più estrema rarefazione e semplificazione delle forme”. (*)

La pittura, il collante che lega le sue diverse esperienze, diventa visibile nel 2010 quando l’Artista decide di esporre una sintesi del suo trentennale lavoro, dapprima nella personale al Complesso Monumentale di San Silvestro a Vicenza, e poi nell’antologica presso la suggestiva fabbrica Saccardo di Schio (VI) dando il via a numerose mostre, realizzate sia in Italia che all’estero.

Riappropriandosi dei linguaggi e delle tecniche esecutive delle avanguardie storiche, in specie dei procedimenti inventati in ambito surrealista, dal dripping al grattage, l’artista registra sulla superficie pittorica le proprie emozioni con l’immediatezza espressiva del gesto e del segno, quasi tracciando sui diversi supporti i percorsi del suo vivere. Dagli anni ’90 in poi sperimenta e assembla nuovi materiali, dall’alluminio a vari tipi di carta, dall’acciaio corten al piombo, dal forex al polipropilene e al plexiglass: l’assiduo quasi sensuale rapporto con la materia di cui assapora la grana e la struttura la portano a travalicare la distinzione tra pittura e scultura, evidenziando in tal modo il fitto dialogo instaurato con l’informale”. (*)

Affascinata dai molteplici risvolti dell’Arte elabora un proprio linguaggio personale utilizzando i materiali più diversi indagando attraverso le sue opere: il rapporto fra spiritualità e materia(“Tracce, l’ospitalità della materia” – Vicenza 2010); la connessione fra l’essere e il proprio corpo (“Synaptic space” – Venezia 2013); le assonanze fra arte e psicoanalisi (“Gradiva” – Milano 2015); il tema legami e libertà (“Bondless” – Venezia 2016); ill rapporto fra arte e medicina (“Cicatrices – Ginevra CH“ 2016); il contrasto fra violenza e compassione(Cibiana di Cadore BL 2016); la riflessione sull’accoglienza (“Refectory“ – Venezia 2017); l’arte del vetro (“Il nido di perle” – Museo del vetro di Murano, 2018; Cà Vendramin Calergi, Venezia 2019; Villa Hériot, Venezia 2020; Borgo degli Artisti, Biennio 2020); la percezione del se’ in psicoanalisi (“Narciso, iste ego sum” – Spazio Biosfera, Padova 2021); la storia dell’amuleto (“Kap Kap amuleti contemporanei” – Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria, Perugia 2021); il rapporto tra arte e radici (“Assonanze. Storie di terra, acqua e luce” – Santa Maria della Misericordia, Perugia 2022); il significato di cura (“La cura” – Spazio PaRDeS, Mirano 2022 e Galleria Art Factory di Tobia Ravà, Venezia 2022); il concetto di pace (“rEsistenti. Pensieri e opere di pace” – Isola della Giudecca (VE) 2022); lo stereotipo femminile (“Da Cajeta a Circe | Tra cura e magia” – Pinacoteca di Gaeta 2023); il valore del dialogo (“Dià-Logos. Attraverso parole in comune” – Cassero Medievale, Prato 2023).

(*) Dott.ssa Margaret Binotto – Storica dell’arte